PUNTO DI INTERESSE 1 A | LENTISCO

PUNTO DI INTERESSE 1 A | LENTISCO

Si tratta di un tipico componente della macchia isolana accompagnando cisti, eriche, filliree, alaterni, viburni, corbezzoli, mirti, ginestre e lecci. È una pianta eliofila, termofila e xerofila dal vasto areale mediterraneo che va dalle Isole Canarie all'Asia minore, vegetando dal livello del mare fino a 600 metri: in Italia è presente in tutta la penisola ad eccezione delle regioni settentrionali, molto adattabile per il terreno e prediligendo i suoli silicei.

Arbusto sempreverde alto da 1 a 3 metri, può raggiungere a volte il portamento di un piccolo alberello con altezze fino a 4-5 metri. Nelle situazioni più isolate e ventose il lentisco assume la tipica forma globosa, un vero cespuglio arrotondato come un grande cuscino, abbassandosi con strutture prostrate, raggiungendo le prime posizioni direttamente sul mare, resistendo al sale portato dal vento. Il robusto apparato radicale gli permette di vegetare indisturbato anche nelle estati più calde quando le altre specie appaiono sofferenti e ingiallite. La sua struttura risulta diversa negli esemplari cresciuti nel folto della macchia o nel sottobosco dove la statura sarà maggiore e più scomposta nella competizione per la luce solare. La corteccia ha un colore cenerino nei rami più giovani e bruno-rossastra nel tronco.

Le foglie sono alterne e composte formate da due fino a sei paia di foglioline glabre e coriacee, ovato- lanceolate con margine intero, di un verde cupo sulla pagina superiore e più pallido su quella inferiore. Il loro colore può arrossarsi nella più fredde giornate invernali. È pianta dioica, vale a dire ha i fiori femminili e quelli maschili portati separatamente su piante differenti, comunque poco appariscenti poiché privi di corolla, che si mostrano da marzo a maggio.

Più visibili sono i frutti, le drupe rossastre già visibili in estate, nere a maturazione, che colorano le chiome del lentisco nel periodo autunnale e invernale. Il lentisco è importante dal punto di vista forestale per la capacità di reagire al passaggio del fuoco ricacciando dalla ceppaia grazie ad una forte proprietà pollonifera.