PUNTO DI INTERESSE 3 B | CAMO ALLE SERRE

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Il Semaforo di Campo alle Serre

La costruzione del semaforo di Campo alle Serre fu decisa con un regio decreto del re Umberto I di Savoia del febbraio 1888 ai fini del controllo del traffico marittimo del Canale di Corsica in un luogo dominante su cui sarebbero stati presenti i resti di un'antica struttura d'avvistamento chiamata Guardia al Turco. A partire dall'unità d'Italia infatti si era iniziata ad affermare la necessità dell'istituzione di una rete di postazioni per il controllo e la difesa delle coste e della navigazione: nascono così i semafori quali istallazioni della Regia Marina con il compito di vigilanza e segnalazione. Lungo le coste italiane nel 1869 le postazioni erano 26 per divenire 33 nel 1874.

Il personale impiegato era alle dipendenze del ministero della Marina ed era inquadrato come segnalatore. Nella parte settentrionale dell'Arcipelago Toscano prima della seconda guerra mondiale erano presenti tre semafori: Campo alle Serre nella parte occidentale dell'Elba, Monte Grosso in quella orientale e a Capraia, sul Monte Arpagna. Facevano parte della cosiddetta maglia di avvistamento che aveva il compito di riconoscere le unità navali in navigazione e di scambiare comunicazioni con queste tramite mezzi radio e ottici.

Il semaforo aveva anche la funzione di segnalamento marittimo luminoso per i natanti che incrociavano ad ovest dell'isola: la sua collocazione elevata a ben 601 metri sul mare faceva sì che la struttura potesse essere nascosta dalle nubi che si addensavano intorno al Capanne per cui nel 1909 fu realizzato il faro di Punta Polveraia, nei pressi di Patresi. Il semaforo era caratterizzato da una particolare architettura che lo faceva assomigliare al ponte di comando di una nave. Il corpo principale rettangolare e in muratura si restringeva a ovest in una struttura minore a pianta semicircolare sormontata da un tiburio metallico ottagonale per l'avvistamento, collocato in posizione panoramica in modo da poter dominare il canale tra l'Elba e la Corsica.

Vicino è il traliccio dell'antenna che permetteva le comunicazioni radiofoniche e telegrafiche. Nel 1920 vi era stato attivato anche un osservatorio meteorologico che ha registrato i dati fino al 1953, anno in cui venne probabilmente decisa la dismissione della struttura. Il complesso è oggi un rudere degradato privo di tetto, porte e finestre ed è opportuno rimanere all'esterno per motivi di sicurezza.

(Antonello Marchese)